Chi si affaccia adesso al “mondo del gioco” ha una pluralità di punti di vista: dagli innumerevoli siti agli sfacettatissimi gruppi social, ai canali video con gli unboxing, alle interviste in diretta web o in streaming. E anche tante associazioni ludiche portano avanti, con fede quasi incrollabile, un’azione di divulgazione sempre più capillare e mirata a far buon uso delle metodologie ludiche per socializzare, allargando così il bacino dei giocatori e potenziali tali. Eppure, ancor oggi, non è facile raccontare chi siamo noi gamers, larpers o semplici appasionati di dadi, strategie, eroi e avventure: da chi non ci conosce abbiamo ancora qualche difficoltà a farci mettere a fuoco.
E prima, allora? Trenta e più anni fa, quando il panorama ludico era veramente pionieristico?
C’era già qualche associazione e c’erano le prime convention, con tanta curiosità per questo nuovo hobby.
Trovarsi e condividere questa passione era già di per sè un’avventura, a partire dagli strumenti di comunicazione per mettersi in contatto: non c’erano i cellulari, le mail, whatsapp, non c’erano i social, addirittura non esisteva internet. Non era per niente facile appartenere a una community di gioco. Ma ugualmente i gruppi di appassionati cercavano di darsi voce, di farsi conoscere ed è solo proiettandosi in questa dimensione che si può capire il senso, profondo, che aveva la “fanzine”.
La fanzine ha segnato una vera e propria epoca, una svolta comunicativa. La fanzine era la passione esternata al fine di creare un circuito, quel filo conduttore che mancava e che serviva a trasportare idee, notizie, consigli, appuntamenti di mano in mano, di città in città, da giocatore a giocatore.
Avere per le mani una fanzine era come aprire la porta e, dalla tua stanza profonda, entravi in contatto con il resto del mondo! Era il solo modo per sapere di una Convention, o una gara di miniature, e per scoprire giochi nuovi grazie alla recensione amatoriale di chi aveva un genitore che viaggiava e aveva una rara copia, acquistata negli Usa.
Basta pensare a Spellbook che a qualcuno vengono i lucciconi agli occhi, o ad AnonimaGDR che ha fatto uscire qualche anno fa il suo numero 100! Folli e adorabili ragazzini, adesso cresciuti, ma sempre con i dadi in mano, che ancora ci credono e si profondono in ciò che amano!
Un po’ come chi arriva, adesso, a proporre nuova sfida editoriale… infatti, se il tempo delle fanzine era un altro e ora tutto è cambiato, lo spirito di fondo resta sempre quello.
E’ la passione, quella vera, per il gioco di ruolo a tutto tondo, che siano giochi nuovi o vintage, librogame o giochi di ruolo dal vivo, che si tratti di collezionismo ludico o di ambiti letterari affini che ci porta, in qualche modo, ad applaudire al battesimo di RoleZine, un bel ritorno al futuro.
RoleZine è “la rivista di giochi di ruolo (che non c’era)” edita da Inspired Device, la nuova etichetta editoriale che vede al timone due “vecchie glorie” del gioco di ruolo in Italia, i torinesi Danilo Moretti e Ciro Alessandro Sacco.
RoleZine sarà trimestrale ed è già possibile acquistare il numero 0 al link https://amzn.eu/d/4cgLVC8