Il nostro itinerario tra le realtà associative “federludiche” quest’oggi effettua tappa nella Capitale.
Il Salotto di Giano nasce nel 2015 a Roma per volontà di Orietta Albertini che ne è l’attuale Presidente e di sua figlia Laura Cardinale che ci ha gentilmente concesso questa intervista.
La prima cosa che mi incuriosisce è proprio il nome: “Salotto di Giano” mi fa venire in mente quei salotti e caffè letterari molto in voga nell’800…
Sì esatto, abbiamo preso spunto proprio dai circoli culturali e letterari di epoca illuminista che di solito portavano il nome della zona o quartiere nel quale nascevano, ma a noi sinceramente non piaceva questa soluzione.
Ci siamo invece ispirati a Giano Bifronte, primo perché è una divinità puramente romana, secondo perché i due volti che rispecchiano passato e futuro ci rappresenta come figlia e madre, che siamo state le fondatrici dell’associazione.
Inoltre, essendo il Dio delle Porte, evoca l’immagine del passaggio, del cambiamento o di nuove scoperte, insomma una metafora che si presta a molte interpretazioni.
Vi occupate principalmente di gioco di ruolo?
Il gioco di ruolo in realtà è un mezzo, scopo principale è la promozione e la divulgazione della cultura letteraria.
Lo facciamo appunto attraverso il gioco di ruolo che è uno strumento trasversale in grado di avvicinare persone di differenti età, persone con differenti background culturali o in condizioni di disagio socio-economico o familiare.
È vero che il gioco di ruolo è una forma di intrattenimento, ma in effetti stimola l’immaginazione, la creatività, la cooperazione, permette di costruire ponti intergenerazionali e interculturali.
In secondo luogo ci occupiamo di formazione.
Dal 2018 abbiamo fondato la Giano Academy con l’intento di professionalizzare il mondo del gioco di ruolo.
Ad esempio ci sono corsi di Adventure Design, editoria, traduzioni, crowfunding.
L’Accademia è aperta a tutti, sia a semplici appassionati del settore che desiderano dare un fondamento alla loro passione, sia ad altre figure professionali, come insegnanti ed educatori, che ricercano metodi e pratiche di didattica innovativa.
Questa cosa m’incuriosisce davvero molto, la sede di questa Accademia è a Roma?
No, cioè non solo. Grazie alla pandemia abbiamo avviato una digitalizzazione dei corsi e la Giano Academy ha assunto un respiro internazionale, abbiamo sedi in Europa e non solo.
Inoltre abbiamo di recente stipulato una collaborazione con Ron Edwards, game designer e autore di giochi di ruolo e soprattutto ideatore del Big Model.
Con queste premesse immagino che collaboriate con diversi enti locali, istituti e altre associazioni. Avete avuto delle difficoltà a proporvi e ad interfacciarvi con questi enti?
In realtà siamo stati molto fortunati nel senso che i nostri interlocutori, verso i quali abbiamo proposto progetti o collaborazioni, sono già inseriti in un contesto ludico, come ad esempio il Centro di Ricerca sul Gioco di Genova o il Frascati Science, tutte realtà che ci hanno ascoltato con interesse e che si sono mostrate in molti casi anche propositive.
Questo anche perché facciamo leva su obiettivi socio-culturali molto forti.
Mi racconti un evento, una manifestazione particolarmente significativa dal punto di vista del coinvolgimento del pubblico?
Stiamo per partire con la seconda edizione di “Giocando in Biblioteca” in collaborazione con il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani e inserita nel contesto dell’International Game Week.
Saranno tre appuntamenti ludico-letterari che si svolgeranno appunto in varie biblioteche della zona.
Lo abbiamo riproposto perché la prima edizione fu un successo incredibile: un riscontro inaspettato, non soltanto nei numeri, praticamente un tutto esaurito in tutti e tre gli incontri, ma per l’atmosfera di entusiasmo, partecipazione e coinvolgimento che si respirava durante la manifestazione.
Sai, dopo il lockdown non sapevamo cosa aspettarci e invece si è notata subito la volontà di socializzare, interagire con il prossimo, condividere esperienze, collaborare, è stato veramente stimolante.
E senti, per il futuro? Cosa avete in cantiere?
Guarda, tantissime cose, progetti, collaborazioni, ma ora non vorrei anticipare; in generale ti dico che la pandemia ci ha insegnato che bisogna essere molto flessibili, pronti a cogliere il momento, o meglio, le opportunità.
In questo momento stiamo guardando all’internazionale, ovvero a far conoscere fuori confine ciò che facciamo e i valori che stiamo portando avanti.
Siamo convinti che l’incontro con altre realtà, soprattutto estere, possa portare dei frutti molto interessanti.
Ringraziamo Laura Cardinale ed il Salotto di Giano per averci concesso l’intervista, vi consigliamo di seguire i loro social per restare informati sulle loro moltissime iniziative e i loro eventi; noi vi diamo appuntamento al prossimo articolo di Associazioni in Pillole.