Continuiamo la rubrica di interviste alle nostre federassociate con GRVItalia APS.
GRVItalia è una delle realtà più vive e presenti sul territorio italiano nel panorama del Gioco di ruolo dal vivo, chiamato anche LARP (acronimo inglese di Live Action Role Playing).
Hanno condotto campagne pluriennali coinvolgendo migliaia di giocatori e la loro passione e voglia di rinnovarsi continua a crescere.
Saverio, che ne è il Presidente, ci racconta così la nascita dell’associazione:
Alla fine degli anni ‘90 in Italia c’erano pochissimi eventi di Gioco di ruolo dal vivo, non se ne parlava molto e i pochi appassionati partecipavano perlopiù a manifestazioni che si tenevano all’estero. Quindi hanno cominciato a domandarsi: “Perché in Italia non c’è nulla del genere?”. Ed è così che nel 1998 nasce GRVItalia, dalla volontà di creare qualcosa di più strutturato e di dare il giusto valore a ciò che facevano. Nonostante non ci fossero allora i mezzi di comunicazione che abbiamo oggi, posso immaginare che si tenessero in contatto con la vecchia messaggistica o con le mail, uno dei fondatori era di Genova, un altro di Roma, comunque ci furono un sacco di adesioni, venivano organizzati circa 50 eventi all’anno, fu un successo.
Mi immagino già la scena: siete in un campo a giocare di ruolo con armi e armature, passa il vecchietto o la vecchietta, che magari stanno andando all’orto, parte la telefonata alla Polizia Municipale: “Ci sono dei matti che si prendono a spadate!”.
Eh sì, specialmente all’inizio era così, ma anch’io che sono entrato più tardi nell’associazione, ho comunque vissuto queste cose sulla mia stessa pelle. Ora con meno frequenza ma queste cose possono capitare. È una questione di consapevolezza, nessuno conosce questo mondo e quindi è necessario spiegare ogni volta che si tratta di teatro interattivo, che ha un valore comunitario, socializzante. Certo, siamo vestiti in modo “strano”, con le armi, scheletri, fumogeni, arriva la persona anziana “Oioi, c’è la messa nera”, avoglia se sono capitate queste cose. Nonostante questo non abbiamo mai avuto grossi problemi, se utilizziamo un luogo pubblico chiediamo l’autorizzazione alla Polizia Municipale, prendiamo tutte le misure del caso in materia di sicurezza, assicurazioni e via dicendo. Se andiamo in un luogo privato, è il proprietario che si occupa dei permessi e si assume la responsabilità. Comunque le cose sono molto cambiate, soprattutto grazie a Lucca Comics, le serie Tv o Il Signore degli Anelli, il fantasy si è sdoganato, è diventato più popolare.
Organizzate periodicamente degli eventi? Avete una rete di associazioni con le quali collaborate?
Sì, ci sono diversi eventi, è un mondo che si espande, ci sono scenari a tema piratesco, western, fantasy. Poi ci sono le manifestazioni fieristiche con le quali ci facciamo conoscere, ma non è semplice. Cioè ci vuole fatica, i tempi sono cambiati, ci sono meno soldi, meno ferie, meno tempo. Il gioco di ruolo dal vivo è complicato da seguire. Ci basiamo sulle nostre capacità organizzative e associative, le nostre attività sono portate avanti con l’aiuto dei volontari, di solito non ci sono sovvenzioni, i soci contribuiscono a sostenere gli eventi. Ognuno dedica il proprio tempo libero e abbiamo sempre le porte aperte. Anzi, più associazioni ci sono meglio è, l’unione fa la forza e la diversità è ricchezza, quando ti interfacci con altre persone nascono nuove idee.
Quest’anno ad esempio collaboriamo con un’associazione per attività di animazione nei campi estivi, poi con altre associazioni stiamo creando un campo di gioco rievocativo-storico, questo finanziato anche dalla Regione Toscana.
Ci puoi parlare di questo progetto? Sembra molto interessante…
Sì, ci sono diversi soggetti che partecipano a questo progetto, è un sogno condiviso da tanti tra cui figure professionali come storici, tecnici e professionisti del settore. Abbiamo chiesto al Comune di Fauglia (Pisa) un terreno demaniale. Quando siamo andati a vederlo ci siamo spaventati, era tutta una sterpaglia, il rovo più basso era di 1 metro e mezzo. Ci siamo rimboccati le maniche e con il contributo di altre associazioni abbiamo cominciato a sistemare l’area, ogni giorno c’erano dei volontari che pulivano. Il Comune ha visto che c’era la volontà di fare le cose seriamente, c’è stato uno studio “agronomo”, abbiamo chiesto i permessi per la sicurezza, per l’installazione dei bagni, di un punto di ristoro. Quando abbiamo poi presentato il progetto completo che prevede l’installazione di 25 strutture il Comune ha deciso di collaborare con noi, la Regione Toscana si è interessata e ha finanziato il progetto, soprattutto per il valore storico dell’area. Praticamente da alcune ricerche storiografiche è venuto fuori che un piccolo esercito di Normanni era diretto verso Roma, avevano una mappa che raffigurava in modo molto sommario una città circondata da colline e un fiume che vi passava in mezzo. I Normanni giunsero a questo fiume pensando fosse il Tevere, invece era l’Arno. Assediate alcune città come Firenze e Fiesole, nel tornare indietro i Normanni cercarono di far razzia di tutto ciò che trovavano. Dagli archivi storici risulta che in queste zone, una comunità di Montalto si ribellò contro questi invasori riuscendo a scacciarli via. Praticamente stiamo riqualificando questo posto sotto tanti punti di vista…
Quindi sarà un parco che, oltre a offrire una modalità di gioco sicuramente alternativa e originale, ha anche un valore storico e culturale. Di sicuro questa impresa vi apre tante opportunità ma anche tante sfide in futuro. Come vedi l’associazione fra 5 o 10 anni?
Il futuro dell’associazione e dell’associazionismo in generale è fare filiera, fare gruppo, se siamo in tanti si lavora tutti e un po’ meno. Per questo siamo entrati in Federludo e abbiamo collaborazioni con AICS e tutto questo porta nuove idee. Siamo sempre in crescita perché siamo sempre in movimento, non è una questione di numeri, ma di persone che si impegnano. Come associazione di Gioco di ruolo dal vivo cominciamo ad essere riconosciuti, non è più un settore di nicchia. C’è una crescita del mondo LARP in generale, ormai non è più solo un gioco, ha dei valori che ci piace coltivare e mantenere e magari sviluppare.
Ringraziamo Saverio Tommasi, presidente di GRVItalia e vi diamo appuntamento al prossimo articolo di “Associazioni in Pillole”